Calendario 2014

Struffoli
E’ Antichissimo dolce pasquale napoletano. Come tante altre delizie del palato, probabilmente la pastiera fu inventata sulla quiete di un antico monastero napoletano. Oggi è presente nei ristoranti tutto l’anno. Le famiglie invece si attengono alla antica tradizione, che ne propone la preparazione solo durante la festività pasquale, che cade nella stagione nella quale la natura fiorisce con colori e profumi inconfondibili come inconfondibili è il profumo dei fiori d’arancio e del grano cotto contenuti nella pastiera.
Gennaio
Sanguinaccio
E’una gustosa crema di cioccolata con canditi che si mangia durante le feste di carnevale. Si gusta insieme ad altri dolci caratteristici come le chiacchiere o i savoiardi. E’ un dolce popolarissimo che in tempi lontani era fatto con sangue di maiale: oggi è vietato.
Febbraio
Zeppole
Dolci deliziosi, soffici e gustosi, possono essere cotti fritti o al forno.A Napoli si mangiano nel giorno di San Giuseppe. Anche Goethe nel suo “Viaggio in Italia” nelle pagine dedicate a Napoli parla dei friggitori di bignè per la strada che riempivano l’aria di fragranze e che attiravano i turisti nel Gran Tour.
Marzo
Cassata
La cassata napoletana è sorella di quella siciliana. Ha gli stessi ingredienti anche se più leggera di quella siciliana e meno decorata. In un affresco della Villa Oplontis (Torre Annunziata) è raffigurato un dolce dalla incredibile somiglianza con una moderna cassata. Tradizionale dolce dell’Italia meridionale è a base di pan di spagna, ricotta di pecora, zucchero e brutta candita.
Aprile
Babà
Il babà (a Napoli babbà) è un dolce tipico della pasticceria napoletana. Arriva a Napoli dalla Polonia, il cui re Stanislao Leszczynski , suocero di Luigi XV, si dilettava ad inventare sempre nuovi piatti. Il re, sdentato, modificò un dolce tipico francese, troppo asciutto bagnandolo con tokay e sciroppo.
Maggio
Sfogliatelle
Altro dolce tipico della pasticceria campana. Si presenta in due varianti : riccia oppure frolla. Nasce nel 1700 nel Conservatorio di Santa Rosa di Lima a Conca dei Marini prendendo il nome di Santarosa in onore della Santa. Nell’Ottocento un cuoco napoletano Pasquale Pintauro modificò la ricetta ed inventò la sfogliatella coprendo l’impasto con pasta sfoglia.
Giugno
Profiteroles al limone
>E’ l’ultimo nato dei dolci campani. La ricetta trae le sue origini dal Rinascimento e successivamente trasferita in Francia con Caterina dei Medici diventata regina e moglie di Enrico II. La versione amalfitana ha come ingrediente principale la crema di limoni che illuminano e profumano i terrazzamenti delle costiere amalfinata e sorrentina.
Luglio
Torta caprese
Ogni famiglia di Capri conserva gelosamente la sua ricetta. Pertanto non ne esiste una sola condivisa. Caratteristica peculiare è la assenza di farina e lievito. Il che dà forza alla diffusa leggenda in base alla quale sarebbe nata da una dimenticanza di un cuoco caprese impegnato alla preparazione di un dolce con mandorle e cioccolato.
Agosto
Melanzane fritte con cioccolato
E’ un dolce singolarissimo anche se poco noto. Secondo la tradizione la ricetta nacque nel convento di Frati francescani di Atrani, dove i monaci preparavano le melanzane fritte ricoperte da una salsa dolce e liquorosa. La ricetta è presente sugli appunti di viaggio dei viaggiatori dei secoli passati.
Settembre
Zuppa Inglese
Adispetto del nome, la zuppa inglese è un dolce italiano con significativa variante napoletana. L’origine molto remota sembra si deve collegare all ’Inghilterra Elisabettiana come dimostra la presenza di due liquori di alchermes e rosolio che risalgono all’età rinascimentale. La variante napoletana prevede l’uso della chiara d’uovo meringata a copertura.
Ottobre
Torrone di Benevento
Dolce molto antico, principalmente invernale che si produce a Benevento. Era conosciuto già dai romani con il nome di Cupedia e considerato una delle specialità gastronomiche del Sannio. Il termine moderno deriva dal latino torreo che significa abbrustolire con riferimento alla tostatura delle nocciole e delle mandorle.
Novembre
Dolci di Natale
Ce ne sono diversi: susamielli alla sapienza, roccocò, quaresimali, mostaccioli, pinolate, raffiuoli. Verso la fine del 500 sono riportati i dolci dei Monasteri Napoletani tra cui quello delle Suore domenicane della Sapienza. La chiusura dei Monasteri non determinano la scomparsa delle antiche ricette che restano patrimonio della famiglia e di laboratori artigianali.
Dicembre